Durante il lcokdown di marzo e aprile del 2020, il team Pr & Influence di Ogilvy Italia ha effettuato un’indagine su influencer marketing e aziende ai tempi del Covid-19, coinvolgendo 80 influencer da tutta Italia con una fanbase compresa tra i 50mila e 1milione di follower.
Da questo studio è emerso che ben l’85% degli influencer ha modificato la produzione dei propri contenuti sui social network, per il 39% sia nei formati sia nei temi trattati e moltissimi (84%) sottolineano come sia aumentata l’autenticità. A detta degli influencer i formati più rilevanti sono le IG stories, i video, le dirette Instagram. A livello di contenuti, i temi inerenti al Covid-19 e alla quarantena sono diventati centrali per molti influencer. Aumentati i contenuti indoor, quelli con un taglio informativo ed educativo.
Secondo un monitoraggio operato da Blogmeter durante il lockdown, è emerso che tra i “top engaging content” pubblicati dalle celebrità troviamo nuovi esperimenti culinari, allenamenti domestici, consigli per l’intrattenimento (libri, serie tv, ma anche concerti live da casa) e ironia (la #pigiamachallenge lanciata da Alessandro Borghese ha ottenuto 34K interazioni in pochi giorni).
La quasi totalità degli intervistati durante lo studio del team Pr & Influence di Ogilvy Italia sarebbe felice di mettere a disposizione la propria esperienza per attività digital di brand, soprattutto incentrate su valori e messaggi più alti, quindi sono aumentati workshop, tutorial e format di edutainment, ovvero educazione e intrattenimento.
Durante la pandemia inoltre, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha cercato di raggiungere molti influencer per pubblicare e promuovere informazioni accurate sul Covid-19 con l’obiettivo di abbattere la circolazione delle fake news.
Le premesse fornite dai temi trattati dagli influencer durante il lockdown hanno favorito, anche durante il 2021, la nascita dei geninfluencer, ovvero “influencer genuini”. Questi utenti parlano di sé e si impegnano a fornire consigli e suggerimenti su argomenti specifici. Sono figure in grado di influenzare con autorità e competenza, aumentando la consapevolezza per particolari cause al fine di educare e motivare i loro seguaci. Inoltre, i geninfluencer sono meno interessati a promuovere prodotti e le collaborazioni con i marchi sono secondarie rispetto ai loro obiettivi.
Per i brand e le aziende i geninfluencer sono veicoli utili per condividere verità, trasparenza e per fornire maggiore chiarezza ad argomenti complessi con lo scopo di contrastare la disinformazione facendo leva su quei contenuti attuali e importanti da diffondere anche a coloro che non utilizzano i media tradizionali come tv, radio e stampa. I principali temi trattati da questa categoria di influencer sono l’attualità e le questioni sociali e ambientali, dall’inquinamento alla discriminazione di genere.
Infine secondo un’analisi condotta lo scorso ottobre da Buzzoole, una company specializzata in tecnologie e servizi per l’influencer marketing, sui social network si parla sempre più di cibo. Il tema è da sempre molto amato dagli utenti ma nell’ultimo anno ha visto un ulteriore incremento del +57,4% di post a tema food, che hanno raggiunto un totale di 1,59 milioni di contenuti nell’ultimo anno. L’analisi si basa su un database di oltre due milioni di profili e 250 milioni di contenuti monitorati a livello globale dalla piattaforma Buzzoole Discovery su cinque canali social differenti (Instagram, Facebook, Youtube, Twitter e TikTok) durante il 2020. In particolare i contenuti più seguiti sono video che mostrano ricette “step by step”, la sostenibilità e i rimedi per evitare sprechi in cucina, le intolleranze e infine le ricette condivise dai professionisti.
La crescita registrata è molto probabilmente conseguenza del lockdown che ha spinto gli utenti a dedicare più tempo alla cucina, ma già negli anni precedenti il settore del food ha lanciato nuovi trend, allargando sempre di più la propria platea di follower. E infatti il 54% degli italiani segue i consigli culinari dei food influencer.
Il pubblico dei food influencer è per il 66,7% femminile e principalmente giovane, con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (56,53%). Il canale maggiormente utilizzato per condividere contenuti è Instagram, con il 75,64%, seguito da Facebook e Twitter. La maggior parte dei creator italiani in ambito cibo è rappresentata da donne (+60,57%), mentre gli uomini sono circa un quarto del totale (39,43%). L’86% degli influencer del settore rientra nella categoria micro e medium (dai 10 mila ai 100 mila follower). Il resto del mercato è composto da social star e celebrità.
L’analisi di Buzzoole dimostra che nell’ultimo anno anche il settore beverage ha riscontrato molto interesse. I contenuti generati hanno raggiunto quota 311mila con un incremento del +36% rispetto al periodo precedente. In particolare, il 56% dei contenuti hanno come focus il vino, tematica in forte crescita, con un aumento del +29,10% nell’ultimo anno.