La Commissione europea ha adottato la proposta per il Data Act, un pacchetto normativo che apre il mercato dei dati digitali sottraendone il controllo alle Big Tech e dando maggiore controllo ai consumatori e più opportunità alle piccole imprese. L’obiettivo è quello di garantire equità nell’ambiente digitale, stimolare un mercato dei dati competitivo, aprire opportunità per l’innovazione basata sui dati e rendere i dati più accessibili per tutti.
Negli obiettivi, il Data Act porterà a nuovi servizi innovativi e prezzi più competitivi per servizi e riparazioni di oggetti connessi. Quest’ultimo è un elemento trasversale della strategia sui dati della Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea con gli obiettivi per il 2030.
Il provvedimento mira a creare regole armonizzate sull’accesso ai dati, anche per liberare il potenziale dei dati industriali UE. Vuole dare agli individui e alle società che utilizzano prodotti connessi e relativi ai servizi il potere di controllare come vengono utilizzati i dati che vengono generati.
Il Data Act individua anche circostanze eccezionali in cui le autorità pubbliche possono ottenere dati da società private. La condivisione dei dati è spesso impossibile per motivi tecnici, ovvero per mancanza di interoperabilità: il Data Act prevede un meccanismo per identificare e affrontare efficacemente gli ostacoli tecnici.
La vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha sottolineato che le Pmi sono le principali beneficiarie di queste norme, le Pmi avranno accesso privilegiato ai dati perché i provvedimenti del Data Act non saranno applicabili alle società gatekeeper, riceveranno i dati a condizioni ragionevoli, poiché il prezzo che devono pagare è limitato ai costi diretti sostenuti dal produttore.
Con il Data Act, l’UE punta a diventare leader globale nell’economia dei dati.