Il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, con l’obiettivo di individuare criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso. Si tratta di una serie di disposizioni che vanno a intervenire su cinque ambiti: strategia nazionale, autorità nazionali, azioni di promozione, tutela del diritto di autore e sanzioni penali.
«Chi diffonde senza il consenso video o immagini alterate con la AI, cagionando un danno ingiusto, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni», ha affermato il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa. «L’aspetto penale può essere devastante perché può creare una realtà che non è più virtuale ma reale, può dare una rappresentazione di una persona realistica, non vignettistica o come fotomontaggio. Si può creare un mondo reale ancorché virtuale. Allora per questo interviene la norma penale», ha aggiunto.
«Quello italiano è il primo governo che legifera in materia Intelligenza Artificiale. È un disegno di legge che definisce senza equivoci chi elabora la strategia e definisce anche chi monitora, chi vigila e chi notifica e sanziona», ha ricordato Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.
«Ci troviamo di fronte a una vera evoluzione di cui non conosciamo gli esiti. Sappiamo che la tecnologia avanza più velocemente della legge ma noi cerchiamo di prevenirne le conseguenze. La tecnologia, come la AI non è né buona né cattiva, è neutrale. Lo dico perché si è diffuso il pensiero che l’AI possa sostituire un domani l’attività giurisdizionale. Un primo intervento è quello dell’articolo 14: Sistemi di AI sono usati esclusivamente per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario e la ricerca giurisprudenziale dottrinale. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento. Cerchiamo di coglierne l’opportunità ma senza condizionare il magistrato» ha precisato Nordio.
«L’obiettivo è creare un mercato dell’Intelligenza Artificiale che sia aperto, equo e senza barriere all’ingresso e garantire a tutti accesso a dati di alta qualità» ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
Il disegno di legge chiarisce che l’uomo resta al centro di ogni processo decisionale e si introduce il reato di “Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di Intelligenza Artificiale”, punito con la reclusione fino a tre anni. Il governo definirà poi nuove fattispecie di reato con decreti legislativi ad hoc nei prossimi mesi.
C.T.