La crisi causata dall’emergenza sanitaria ha impatti devastanti ancora in corso sia sulla società che sull’economia che sulla situazione di noi avvocati, ma ci offre un’occasione storica per progettare società ed economie migliori e gettare le basi per un rinnovamento nel sistema della giustizia e per consentire agli avvocati della nostra città di cogliere le opportunità di cambiamento e rilancio offerte dal PNRR presentato dal Governo per il Recovery Fund.
Fin dall’inizio dell’emergenza, l’Ordine degli Avvocati di Milano ha operato costituendo una cabina di regia con gli uffici giudiziari per predisporre protocolli, procedure emergenziali e promuovere la tecnologia, cercando di superare di slancio i tempi lunghi del Ministero. E gli Avvocati hanno risposto con grande sensibilità e duttilità.
Durante la pandemia, sono stati individuati i bisogni contingenti dell’Avvocatura, tutte le attività sono state riviste e abbiamo compreso fin dall’inizio l’importanza di sollecitare l’evoluzione tecnologica e delle piattaforme telematiche.
Affiancare giustizia e tecnologia significa avvicinare due mondi che viaggiano a velocità fino alla pandemia decisamente distanti fra loro: la digitalizzazione è il futuro, ma è anche già l’attualità, la giurisdizione si muove con strumenti ormai anacronistici, penalizzata da una forte arretratezza che la pandemia ci ha fatto capire quanto sia inevitabile superare immediatamente.
Ripartire per il Paese e per la Giustizia significa prima di tutto attuare la transizione al digitale che, iniziata faticosamente in emergenza, deve essere compiuta fino in fondo e velocemente, ampliando il percorso a tutte le aree del processo e riconsiderando il modo di lavorare di tutti in rapporto a nuovi spazi e nuovi strumenti.
E difendere il ruolo sociale dell’avvocato vuol dire anche essere consapevoli della possibilità di utilizzare il telematico per rafforzare le garanzie e il processo, che sono
il naturale presupposto delle nostre libertà individuali.
La tecnologia, con l’impatto nei diversi settori legali, ha enormi potenzialità da sfruttare e rappresenta una nuova dinamicità, che deve vedere gli avvocati presenti e pronti a coglierne le opportunità. E se guardiamo al PNRR ci rendiamo conto di quante opportunità possano venire dalla combinazione tra riforma della giustizia, riforma della PA e transizione digitale spinta dall’Europa in tutti gli ambiti del pubblico e del privato. E noi avvocati. A Milano non perderemo neanche una delle occasioni e delle risorse che potranno venire da questa combinazione rivoluzionaria ma indispensabile.
È un momento in cui le occasioni di lavoro non sono molte e, come molti altri settori, anche l’Avvocatura ne risente, ma bisogna resistere e guardarsi intorno perché allo stesso tempo è un momento di grandi cambiamenti che significano trovare nuove porte da aprire.
E tra queste porte ci sono ambiti ai quali l’avvocato deve guardare perché si aprono settori di diversa tutela del diritto e si aprono nuove possibilità di mercato.
Sul fronte dei nuovi settori entrano in gioco anche le specializzazioni, che si traducono in una ricchezza per la giurisdizione. La società evolve diventando sempre più sofisticata; di pari passo diventano più complesse le questioni giuridiche che si prospettano, la cui soluzione richiede maggiori e specifiche competenze professionali che noi Ordine di Milano abbiamo stimolato e che adesso ci stiamo attrezzando anche con le università e le associazioni forensi per portare avanti. Sul fronte delle nuove potenzialità di mercato invece per esempio abbiamo firmato adesso a Maggio il primo accordo storico con l’Associazione degli Avvocati di New York con l’obiettivo di affrontare insieme tutte le possibili strade per conquistare il mercato legale negli Stati Uniti e portare le loro competenze per le nuove sfide della ripartenza anche in Italia. E su questo campo la nostra battaglia più importante era ed è ancora di più adesso la sezione distaccata della Corte Europea dei Brevetti che dobbiamo fare di tutto per portare a Milano e evitare che vada in altri Paesi. Adesso che i brevetti con il tema vaccini sono diventati di nuovo centrali nella società e nell’economia e con il PNRR e gli investimenti in sostenibilità e ricerca lo saranno per i prossimi dieci anni sempre di più.
Anche le nuove proposte di riforma della giustizia devono essere un’occasione. Col piano di ripresa e resilienza, con i prossimi investimenti, dovremo cercare di rinnovare il sistema giudiziario superando steccati ideologici e resistenze, dovute all’idea di professione che ognuno di noi aveva prima, fermo restando che nella bozza di riforma Cartabia circolata mancano ancora molte soluzioni e soprattutto manca la voce competente di noi avvocati che questa crisi la stanno conoscendo da dentro con imprese e cittadini e pubbliche amministrazioni e non possiamo che essere utili a rifinire una riforma che l’Europa ci chiede di fare per la ripartenza del Paese.
Innovazione, competenza e professionalità sono i temi su cui l’Avvocatura deve accompagnare la società che evolve (ancor più velocemente in tempo di Covid), altrimenti rischia di apparire arroccata su posizioni anti-evolutive che possono indebolirne la credibilità e, quindi, l’autorevolezza.
E a tutto questo noi Avvocati milanesi e il nostro Ordine aggiungeremo una riconferma e un rilancio del ruolo di responsabilità sociale che abbiamo sempre avuto negli ultimi anni e che stiamo lavorando con il terzo settore e sul terreno del pro bono e dell’aiuto alle crisi di sovraindebitamento per essere al fianco di chi ha bisogno ed essere protagonisti attivi della rinascita di Milano, della Lombardia e dell’Italia.
Vinicio Nardo
Presidente Ordine avvocati di Milano
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