YouTube la più grande piattaforma di streaming video del mondo e social più usato nel mondo con 39,3 milioni utenti attivi nel 2020, ha annunciato nuove e più stringenti regole per limitare la disinformazione in campo vaccinale. Questo porterà, dunque, alla cancellazione di tutti i video che contengono informazioni false o fuorvianti in merito al tema vaccini.
La piattaforma social aveva già approvato regole piuttosto severe contro la disinformazione sui vaccini di Covid-19, tanto che vennero eliminati 130mila video che diffondevano notizie false o teorie complottiste. Ma da ora con il nuovo annuncio le ha estese a tutti i video riguardanti vaccini approvati dalle autorità sanitarie e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contro altre malattie.
Il social media afferma che non si possono caricare video che sollevino dubbi sui vaccini o che sostengono che siano dannosi o inefficaci. In particolare, saranno vietati tutti i video che sostengono la pericolosità di esso o che causi malattie croniche, che sostengono che i vaccini non riducano la trasmissione o la contrazione di una malattia, che accusano i vaccini di provocare autismo, tumori o infertilità o di contenere sostanze che “tracciano” chi li riceve.
Le regole, inoltre, non si applicano soltanto ai singoli vaccini, ma anche a contenuti che riguardano le vaccinazioni in generale.
Sul fronte americano YouTube chiuderà anche i canali di utenti molto noti e che, a detta di molti, hanno continuamente alimentato lo scetticismo sui vaccini: uno fra tutti è stato Robert F. Kennedy, che ha alimentato in particolar modo la teoria secondo la quale il vaccino può causare forme di autismo; parallelamente anche Joseph Marcola, imprenditore e promotore di terapie alternative, si è espresso criticamente nei confronti dei vaccini.
Un segnale simile, per ora limitato alla platea italiana, l’ha dato ieri anche la piattaforma di messaggistica Telegram che ha bloccato la chat no vax “Basta Dittatura” con anche l’intervento in prima persona del fondatore di Telegram Pavel Durov.
Le piattaforme si stanno dunque schierando apertamente per reprimere la disinformazione, mossa che schiera apertamente il colosso del web Google contro il mondo no vax.
Non è chiaro quanto le misure di YouTube saranno efficaci, né quali strumenti saranno usati per metterle in pratica. Facebook, per esempio, già da diversi mesi ha imposto regole simili, ma la disinformazione a proposito dei vaccini rimane piuttosto diffusa sulla piattaforma.