Una delle priorità stabilite dall’Unione Europea per il quinquennio 2019-2024 è il Piano d’azione per la democrazia europea, concepito per dare maggiore potere ai cittadini e costruire democrazie più resilienti in tutta l’UE, promuovendo elezioni libere e regolari, rafforzando la libertà dei media e combattendo la disinformazione. La commissione ne esaminerà l’attuazione nel 2023, prima delle prossime elezioni europee.
Dopo il caso Cambridge Analytica, che ha portato alla luce l’utilizzo che viene fatto dei dati personali raccolti dai social e come questi ultimi siano diventati uno strumento per influenzare l’opinione pubblica, l’Unione Europea ha deciso di mirare ad una maggiore trasparenza tramite la proposta di una legge che impone che ogni messaggio pubblicitario di natura politica sia qualificato come tale in maniera chiara e contenga informazioni riguardanti costi e finanziamenti.
Oltre a questo aspetto, all’interno del Piano troviamo:
- La proposta di revisione del Regolamento N. 1141/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici e delle fondazioni politiche europee;
- L’istituzione di un meccanismo comune di azione che contrasti le minacce ai processi elettorali: l’obiettivo è la creazione di una rete europea di cooperazione in ambito elettorale nella quale gruppi di esperti possano collaborare con il NIS (sicurezza dei sistemi di informazione);
- L’adozione di misure che mirino a preservare le elezioni e le strutture elettorali da possibili minacce alla loro sicurezza, compresi anche possibili attacchi informatici.
Un altro fattore che indica lo stato di salute di una democrazia è la presenza di una pluralità di mezzi di informazione, capaci di diffondere le notizie senza limitazioni. Si tratta di un indicatore della libertà di espressione interna al Paese. La Commissione, a tal proposito, ha deciso di includere nel Piano alcune misure volte alla promozione del pluralismo e della libertà di stampa al fine di garantire ai giornalisti un ambiente di lavoro più sicuro:
- Presentare un’iniziativa volta a contrastare il ricorso abusivo alle azioni legali tese a bloccare la partecipazione pubblica;
- Collaborare strettamente con gli Stati membri e mettere a disposizione finanziamenti sostenibili per progetti di assistenza giuridica e pratica ai giornalisti, nell’UE e altrove;
- Presentare ulteriori misure per sostenere il pluralismo dei media e rafforzare la trasparenza in materia.
L’ultimo obiettivo è la lotta contro la disinformazione e la circolazione di fake news, causa dell’indebolimento della democrazia attraverso la creazione di confusione e sfiducia da parte dei cittadini. Il Piano prevede:
- L’aumento della capacità europea di contrasto alle ingerenze straniere relative alla sfera dell’informazione;
- L’incremento degli sforzi verso la realizzazione di un quadro di co-regolamentazione degli obblighi e della responsabilità delle piattaforme online;
- La pubblicazione di orientamenti per il miglioramento del codice di buone pratiche oltre alla creazione di un solido quadro per poterne monitorare l’attuazione.
Si tratta di un Piano molto ambizioso, che potrebbe segnare la svolta nell’attenzione verso la difesa delle democrazie europee.