Roskomnadzor, l’ente russo regolatore dei media, ha chiesto alla piattaforma di rimuovere «informazioni imprecise su un’operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina finalizzata alla disinformazione degli utenti russi». Wikipedia, infatti, diffonderebbe informazioni «anti-russe sull’operazione speciale in Ucraina» perché «promuove un’interpretazione esclusivamente antirussa degli eventi» che stanno accadendo in Ucraina.
Lo scorso 1º aprile la piattaforma aveva già ricevuto un richiamo da Mosca, perché non aveva provveduto alla rimozione di informazioni considerate fazione e imprecise. In questa occasione, Roskomnadzor aveva affermato di essere disposto a procedere anche con una causa civile da 4 milioni di rubli, circa 44 mila euro.
Risale a pochi giorni dopo lo scoppio del conflitto, invece, la proposta di bloccare in tutta la Russia l’accesso all’enciclopedia online. Questo perché la pagina online ‘Invasione della Russia in Ucraina’ conteneva, secondo Mosca, informazioni non precise sulle vittime civili ucraine e quelle militari russe.
In Bielorussia, all’inizio di marzo, la polizia ha arrestato Mark Bernstein, blogger ed editor di Wikipedia in russo. L’autorità per la lotta alla corruzione del Paese lo accusa di aver violato la legge di Mosca sulle fake news, approvata dalla Duma in quei giorni. La legge contempla multe e carcere fino a 15 anni per chi diffonde notizie non approvate.
La Wikimedia Foundation, cui fa capo la piattaforma, ha pubblicato una nota diretta a Mosca in cui spiega che non ha intenzione di fermare il lavoro della sua community: «Wikipedia è un’importante fonte di informazioni affidabili e fattuali, specialmente in periodi di crisi. In riconoscimento di questo importante ruolo, non ci tireremo indietro di fronte agli sforzi per censurare e intimidire i membri del nostro movimento. Sosteniamo la missione di fornire conoscenza gratuita a tutto il mondo».