Il sito web della Siae, ovvero la società che gestisce i diritti degli artisti del mondo dello spettacolo e della cultura, da quelli discografici a quelli televisivi ed editoriali, è stato oggetto di un attacco hacker, attraversi un ramsomware che ha paralizzato il sistema informatico.
Si tratta nello specifico di un “databreach” ovvero fuga e pubblicazione di dati che riguarda circa 60 gigabyte di dati degli iscritti comprese informazioni dei conti correnti, di fatture e di contratti degli artisti.
È stato chiesto un riscatto in bitcoin per non pubblicare i documenti nel darkweb, ovvero un World Wide Web di reti oscure in cui si praticano operazioni illegali.
Richiesta che la società che tutela i diritti degli artisti italiani ha respinto.
La polizia postale e il Garante della Privacy sono già stati informati dell’accaduto. Indaga il compartimento di Roma del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) che, secondo quanto riferisce la Società, ha assicurato di aver intrapreso tutte le azioni a tutela della Siae.
Due settimane fa la Siae era già stata oggetto di un tentativo di phishing.