I social media e un mondo sempre più digitalizzato hanno contribuito alla marcata diffusione del fenomeno delle fake news.
Una soluzione efficace per contrastare la disinformazione potrebbe però essere offerta proprio dalla tecnologia, in particolar modo dalla blockchain.
La blockchain, infatti, basa il suo funzionamento sulla Distributed Ledger Technology (DLT), ovvero una tecnologia creata su un registro distribuito e su criteri come trasparenza, tracciabilità e sicurezza. Per queste peculiarità può essere utilizzata per aumentare la fiducia e la trasparenza in tutta la catena di approvvigionamento dell’energia, aiutando a riconciliare la documentazione e i dati richiesti per certificare la qualità del “prodotto” finale.
Chiamata per l’appunto anche tecnologia della fiducia, la blockchain in questo modo garantisce anche che qualsiasi tipo di transazione sia memorizzata e convalidata da tutti i partecipanti alla “catena di blocchi” in modo da diventare immutabile.
Per quanto riguarda la disinformazione dunque, essa potrebbe contribuire a “notarizzare” l’autore e la sua attendibilità, assicurarsi che i vari contenuti da una fonte all’altra non subiscano alterazioni non autorizzate, incentivare la creazione di contenuti che soddisfino gli standard guidati dalla comunità per quanto concerne accuratezza e integrità.
Sono essenzialmente due gli studi che si stanno concentrando sulla possibilità di rendere la blockhain un nuovo metodo per contrastare le fake news, uno dei quali inserito nel progetto Feedback Analysis and Blockchain-based trust Evaluation (FAKE).
A fronte dei possibili vantaggi, permangono alcuni punti interrogativi ad esempio sui contenuti utilizzati per valutare il contenuto di una notizia. Alcuni criteri usati per la segnalazione di fake news, infatti, potrebbero essere contenuti in testate affermate in quanto non universali e messi di fronte al continuo cambiamento nel mondo dell’informazione.
Un’altra conseguenza potrebbe essere quella del lettore pigro, che a lungo andare senza parametri di segnalazione potrebbe non essere più in grado di constatare la veridicità di una notizia.
Come spesso accade in questi casi, solo il tempo sarà in grado di dirci l’effettivo impatto che potrà avere la tecnologia blockchain sul mondo della disinformazione.