Dopo la decisione presa dal liceo Malpighi, istituto superiore paritario di Bologna, di bandire i telefoni cellulari durante le ore di lezione, un’altra scuola ha deciso di intraprendere anch’essa la medesima strada: l’iItis ‘Nullo Baldini’ di Ravenna.
Come si legge in una circolare firmata dal dirigente scolastico Antonio Grimaldi, i dispositivi dovranno essere consegnati all’ingresso a scuola e ripresi all’uscita: “L’intento è quello di garantire agli studenti la migliore e proficua attenzione nel corso delle attività didattiche, nonché di favorirne la socializzazione e di combattere le ormai sempre più diffuse dipendenze da smartphone”. Il provvedimento vale però solo per le classi del biennio, al contrario del caso di Bologna, in cui il divieto riguarda tutti e 500 gli allievi dell’istituto.
Valeria Fedeli, interrogata dall’AdnKronos non ha dubbi: “Se per l’esperienza didattica o per l’insegnamento agli studenti tali dispositivi non servono, allora perché farli portare in classe?”.
Anche lo psichiatra Paolo Crepet si schiera a favore dell’iniziativa proposta dal liceo Malpighi di Bologna: “È giusto arrivare ad una soluzione un po’ più drastica. Lo scorso anno ci sono state sperimentazioni simili in altri istituti in Italia e la cosa più interessante è stata la reazione dei ragazzi. Vietare i telefonini comporta un netto calo dell’aggressività, un aumento netto di capacità cognitive, memoria e attenzione e, soprattutto, un aumento netto delle relazioni sociali ed emotive”.
Secondo l’ultimo sondaggio della Tecnica della Scuola, condotto in collaborazione con la redazione di Scuola Zoo, al quale hanno risposto oltre 4mila lettori, di cui oltre la metà maestri e professori, da una parte (l’81,8%) dei docenti apprezza la decisione del liceo Malpighi di vietare totalmente l’uso del cellulare a scuola. Dall’altra, tra i quasi mille studenti che hanno detto la loro sul tema, circa tre su quattro (il 72,9%) esprimono il loro dissenso verso l’astensione totale del cellulare a scuola.
La decisione quindi di ritirare i cellulari prima dell’inizio delle lezioni per poi restituirli alla fine, potrebbe essere adottata anche da altre scuole. Maria Rusconi (Anp Lazio), specifica però, che spetterà proprio alle scuole la drastica decisione. Ogni istituto ha infatti il proprio regolamento, con misure più o meno stringenti che quindi possono variare da scuola a scuola, arrivando anche al ritiro degli smartphone prima delle lezioni.