Palazzo Marino, a Milano, ospita la nascita del primo protocollo operativo che si impegna nella promozione dell’autonomia e dell’indipendenza economica delle donne che hanno subito violenza. Hanno sottoscritto tale protocollo il Comune di Milano, Città Metropolitana, Afol Metropolitana, ActionAid Italia onlus e 14 enti della Rete antiviolenza cittadina.
Il progetto si chiama “Lavoro e violenza di genere” ed è stato presentato in data 2 maggio 2022, presso la Casa dei Diritti, nell’ambito del Forum del welfare 2022. L’obiettivo è favorire l’empowerment socio-economico delle donne che hanno vissuto situazioni di violenza, non solo favorendo le opportunità lavorative, ma prestando attenzione anche al diritto a un lavoro dignitoso, a un luogo di lavoro sicuro.
Nel 2021 i Centri antiviolenza e le Case rifugio della Rete antiviolenza di Milano hanno accolto oltre 1800 donne. “Lavoro e violenza di genere” rappresenta un primo passo verso la sensibilizzazione delle politiche socio-lavorative nei confronti della dimensione di genere e dei bisogni dei soggetti che entrano o rientrano nel mercato del lavoro.
All’interno della Rete antiviolenza di Milano è stato creato il Tavolo lavoro e violenza di genere. Si tratta di un luogo di confronto e condivisione, dove si cerca di identificare non solo bisogni, ma anche le criticità e le buone pratiche, necessarie per costruire un modello di intervento efficace. Il Tavolo viene coordinato dal Comune di Milano e coinvolge i Centri antiviolenza, le Case rifugio della rete cittadina e diversi enti che si occupano di lavoro (agenzie per l’impiego private, associazioni di categoria, sigle sindacali, centri per la formazione e il lavoro).
Una delle principali sfide che le donne devono fronteggiare per uscire da situazioni di violenza è la frammentarietà dei servizi territoriali. Per questo motivo è fondamentale la decisione del Tavolo di sottoscrivere un Protocollo territoriale multi-agenzia e interistituzionale. In questo modo, infatti, ci sarà un costante dialogo tra i soggetti che si occupano di politiche sociali, lavorative e di pari opportunità. Verranno garantiti approcci integrati e condivisi, per proporre interventi individualizzati che accompagnino le donne nel raggiungimento dell’indipendenza, prendendo come punto di partenza quella economica. Attenzione, formazione e inserimento lavorativo saranno le parole chiave.
Fra le attività che saranno realizzate da subito attraverso l’attuazione del Protocollo ci sono: sessioni di formazione, azioni di sensibilizzazione delle aziende, analisi dei bisogni formativi e lavorativi delle donne che vengono accolte dalla Rete antiviolenza, piani individualizzati di empowerment per l’inserimento socio-lavorativo (e il mantenimento del lavoro), un’attività di monitoraggio e valutazione per capire l’impatto del Protocollo sui percorsi co-costruiti con le donne.
Il Protocollo rappresenta un segnale di presa di responsabilità da parte delle istituzioni cittadine e di tutti i soggetti che si impegnano per contrastare il fenomeno della violenza di genere.