Il 15 maggio, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la nuova legge contro il bullismo e il cyberbullismo, che rappresenta un passo significativo nella lotta contro queste forme di violenza. Il testo, precedentemente modificato e approvato dal Senato, è ora diventato legge, introducendo diverse misure mirate a contrastare e prevenire tali fenomeni, con particolare enfasi sull’educazione e la sensibilizzazione.
La legge istituisce la Giornata del Rispetto, che si terrà il 20 gennaio in memoria di Willy Monteiro, il giovane ucciso a Colleferro nel 2020 mentre difendeva un amico. Questa giornata sarà dedicata alla promozione della non violenza e del rispetto reciproco, coinvolgendo attivamente le scuole in attività di sensibilizzazione sui temi della discriminazione e della prevaricazione.
Le misure del provvedimento includono l’obbligo per tutte le scuole di adottare un codice di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo, integrato da un servizio di supporto psicologico per gli studenti. I dirigenti scolastici sono tenuti a informare i genitori in caso di episodi di bullismo e ad attuare le procedure previste dalle linee guida ministeriali. Inoltre, sono previsti percorsi di mediazione e interventi educativi per affrontare e risolvere i conflitti.
Il provvedimento introduce inoltre misure rieducative per i minori responsabili di atti di bullismo, sia fisico che online. Queste misure includono percorsi di mediazione e progetti educativi supervisionati dai servizi sociali. Nei casi più gravi, il tribunale può decidere per l’affidamento temporaneo del minore a comunità educative.
La legge prevede anche l’implementazione del numero pubblico di emergenza 114, dedicato alla segnalazione di casi di bullismo e cyberbullismo. Questo strumento sarà fondamentale per offrire un supporto immediato alle vittime e per coordinare gli interventi delle autorità competenti.
Nonostante il consenso unanime, non mancano le critiche. Ilenia Malavasi, rappresentante del Partito Democratico, ha sottolineato la mancanza di misure sufficienti per campagne di sensibilizzazione all’uso responsabile delle tecnologie digitali, soprattutto per i bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Ha inoltre evidenziato la necessità di progetti rieducativi più efficaci.
LG