Gran parte del successo di TikTok è dovuto al fatto che è un mezzo di grande impatto visivo e immediato, cattura e ritaglia il mondo con un’immediatezza che altre piattaforme non possono avere. Mentre la Russia si preparava a invadere l’Ucraina, l’app è diventata un importante mezzo per gli investigatori open source che cercano di mappare i movimenti delle truppe russe, fornendo filmati che riprendono quello che sta accadendo mentre gli ucraini combattono per il loro futuro.
L’algoritmo di TikTok dà in pasto agli utenti i video che ritiene abbiano fame di vedere. E in questo momento c’è molto appetito per i video sulla guerra: negli otto giorni tra il 20 e il 28 febbraio, le visualizzazioni dei video con il tag #ukraine sono passate da 6,4 a 17,1 miliardi, un tasso di 1,3 miliardi di visualizzazioni al giorno, o 928mila al minuto (i contenuti taggati come #Украина, Ucraina in cirillico, raggiungono livelli simili, con 16,4 miliardi di visualizzazioni al 28 febbraio).
I video emotivi, però, possono indurre le persone a trascurare la veridicità delle informazioni. Il modo in cui le le emozioni possono contribuire a creare un successo virale è esemplificato al meglio da un video che mostra un soldato in divisa militare mentre scende dolcemente in paracadute verso i campi di grano sottostanti. Il video, postato su TikTok e poi ricondiviso su Twitter, ha accumulato ventisei milioni di visualizzazioni sull’applicazione e sosteneva di offrire una finestra sull’invasione russa dell’Ucraina. Il video, però, risale al 2015 ed era stato originariamente postato su Instagram, hanno scoperto i fact checkers di Snopes.
TikTok, per combattere il problema, ha iniziato a collaborare con organizzazioni indipendenti di fact-checking allo scopo di cercare di contrastare la disinformazione.