Lo studio, chiamato SatisFace, è stato condotto in collaborazione tra la Facoltà di Psicologia dell’Università Vita Salute S. Raffaele, l’Università Sigmund Freud di Milano e il CUSSB da un team interdisciplinare composto da esperti di statistica, psicologia, digital health e psicologia sociale.
Il progetto SatisFace ha come obiettivo primario la valutazione, sia qualitativa che quantitativa, dell’impatto delle tecnologie digitali sull’immagine di sé, con particolare attenzione all’adolescenza e all’età post-adolescenziale, al fine di promuovere il benessere digitale. I dati raccolti includono informazioni sull’uso dei social media, il comportamento legato ai selfie, l’atteggiamento nei confronti dell’editing e dell’uso dei filtri, la consapevolezza del fotoritocco, la gestione e la percezione dell’immagine digitale e l’ansia legata all’aspetto fisico.
I ricercatori sostengono che la costruzione dell’immagine di sé sia un processo complesso e dinamico, basato sull’equilibrio tra la percezione di sé e la percezione degli altri. La percezione di sé si riferisce a come ci vediamo mentre la percezione degli altri è collegata a come pensiamo di essere visti. Inoltre, lo stato di salute personale può influenzare la costruzione dell’immagine di sé.
Lo studio SatisFace si è concentrato sul volto, considerando che l’utilizzo delle videochiamate ha aumentato la consapevolezza dell’immagine del proprio viso e l’alterazione della stessa durante le interazioni digitali. In particolare, durante la pandemia, le videochiamate hanno anche portato gli utenti a confrontarsi con l’immagine speculare del proprio viso, consentendo di vedere e modificare la mimica facciale o di cambiare posa per apparire migliori nell’inquadratura.
I risultati mostrano che il 65,9% dei teenager trascorre fino a 4 ore al giorno sui social media, mentre il 37,5% trascorre da 2 a 4 ore al giorno. I social più utilizzati sono WhatsApp (92,5% delle preferenze), TikTok (88,3%) e Instagram (76,7%). In particolare, i ragazzi che affermano di utilizzare i social media per più di 4 ore al giorno (34,2%) mostrano punteggi più alti nelle scale relative alla manipolazione fotografica, al controllo dell’immagine nelle foto e all’ansia legata all’aspetto fisico.
Dalla ricerca si evince che il 71,7% dei ragazzi e delle ragazze, con età compresa tra i 12 e i 13 anni, utilizza i social media, nonostante il limite legale di iscrizione sia fissato a 13 anni. Inoltre, il 61,2% di questi ragazzi utilizza i social da almeno 2 anni, indicando un’adesione precoce a tali piattaforme.
L’uso dei filtri fotografici è più diffuso tra le ragazze rispetto ai ragazzi del campione ed è considerato principalmente un modo per migliorare l’aspetto delle foto. Solo il 25,4% dei partecipanti è soddisfatto del primo scatto e solo il 22,9% lo pubblica direttamente sui social media. Inoltre, il 36,8% tende a eliminare dai 2 ai 5 selfie scattati. Circa la metà dei partecipanti dichiara di editare le foto, principalmente utilizzando le funzioni all’interno dei social media o dell’app “Foto” del telefono. L’uso dei filtri è correlato al livello di preoccupazione per l’aspetto del proprio corpo.
Il progetto, iniziato nella primavera 2022, ora sarà ampliato a diversi studenti di scuole primarie e secondarie di Milano, così da incrementare il campione analizzato e approfondire il tema del benessere digitale nei ragazzi per sensibilizzare i giovani, le scuole e le famiglie sui potenziali rischi legati alla manipolazione dell’immagine di sé online.
(S.F.)