In piena pandemia social store online e motori di ricerca hanno garantito servizi essenziali o diritti diventando più “umani” ma anche più potenti; le Tv hanno acquistato nuova centralità, le imprese, la pubblica amministrazione, i cittadini hanno allargato la loro dimensione digitale in modo impensabile. Si sono create nuove opportunità ma anche nuovi divari; c’è stata una overdose tecnologica che ha spazzato via vecchie consuetudini ma anche aperto la strada ad abusi e/o dipendenze. La disinformazione galoppa. Come trovare un nuovo equilibrio?
Questi alcuni dei temi sviluppati nel volume “La Rete che vorrei”, curato da Ruben Razzante, Professore di Diritto dell’Informazione all’Università Cattolica di Milano, che verrà presentato al Grand Hotel Tiziano a Lecce con un incontro in presenza venerdì 8 ottobre alle 18:00. Ne discuteranno con l’Autore: Gabriele Menotti Lippolis Presidente Confindustria Brindisi, Paolo Pagliaro Editore TeleRama e Luigi Spedicato Professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Direttore dell’Osservatorio sui discorsi di odio in Rete dell’Università del Salento. Modererà l’incontro Adelmo Gaetani Editorialista Nuovo Quotidiano di Puglia.
Arrivato alla terza ristampa in pochi mesi, “La Rete che vorrei” contiene le testimonianze di osservatori privilegiati – colossi della Rete (Alibaba, Amazon, Facebook, Google), Tv (RAI e Sky), istituzioni (Dipartimento Innovazione, Tribunale per i minorenni di Milano, Corte di Giustizia Europea), mondo produttivo (Confindustria e banche), centri di ricerca (Censis e Istat) – raccolte da Ruben Razzante, studioso e docente di Diritto dell’informazione, che ha aggiunto un suo corposo contributo da osservatore privilegiato del fenomeno fake news.
Impatto della digitalizzazione sulla produzione e distribuzione di beni e servizi, valore dei dati, tutela dei diritti degli individui e delle imprese nel web, integrazione multimediale, evoluzione dell’economia e della finanza, politiche dei colossi della Rete in difesa delle imprese e degli utenti, qualità dei contenuti informativi, patologia dell’ecosistema mediatico e funzionamento delle democrazie sono i principali temi affrontati in questo volume, che si rivolge a quanti puntano a vivere in maniera sempre più consapevole e responsabile la loro dimensione digitale. Pretendere di padroneggiare fino in fondo i cambiamenti che la Rete sta vivendo equivarrebbe all’illusione di riuscire a trattenere in una mano tutti i granelli di sabbia raccolti. Occorre uno sforzo di maturo e operoso adattamento all’ambiente virtuale che non faccia mai venir meno la centralità irriducibile dell’uomo e la sua inarrivabile profondità.
Ruben Razzante è Docente di Diritto della comunicazione per le imprese e i media, di Diritto europeo dell’informazione e di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al Master in giornalismo dell’Università Lumsa di Roma. Insegna ai corsi di formazione promossi dall’Ordine dei giornalisti. È stato nominato esperto dell’Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network, istituita dal Sottosegretario di Stato con delega all’Informazione e all’Editoria. Ha fondato il portale www.dirittodellinformazione.it, che pubblica quotidianamente contributi di studiosi sui temi della qualità dell’informazione e della tutela dei diritti in Rete. Ha dato alle stampe: Giornalismo e comunicazione pubblica (FrancoAngeli 2000), giunto alla seconda edizione; Informazione: istruzioni per l’uso. Notizie, Rete e tutela della persona (Cedam 2014) e Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione (Cedam 2019), giunto alla ottava edizione. Ha curato la pubblicazione del volume L’informazione che vorrei. La Rete, le sfide attuali, le priorità future (FrancoAngeli 2018).