Recentemente, in Australia è stata introdotta una nuova legge che garantisce ai dipendenti il “diritto alla disconnessione”. La legge consente ai lavoratori di non rispondere a comunicazioni di lavoro, come email o telefonate, al di fuori dell’orario lavorativo, a meno che tale rifiuto non sia considerato irragionevole. Per determinare cosa sia “irragionevole”, vengono presi in considerazione vari fattori, tra cui la natura del contatto, il livello di disturbo causato e se il dipendente è compensato per il lavoro aggiuntivo.
Questa norma è stata introdotta per affrontare il fenomeno del “creep di disponibilità”, in cui i lavoratori si sentono costantemente obbligati a essere reperibili, soprattutto a causa dei progressi tecnologici. Questo ha un impatto negativo sull’equilibrio tra vita lavorativa e personale e sulla salute mentale. Si stima che i lavoratori australiani svolgano una media di 5,4 ore di straordinario non retribuito alla settimana, e la legge mira a ridurre tale carico, proteggendo meglio i confini tra lavoro e vita privata.
Anche se la legge non vieta ai datori di lavoro di contattare i dipendenti al di fuori dell’orario di lavoro, sottolinea che tali contatti devono essere necessari e ragionevoli. Eventuali controversie possono essere portate davanti alla Fair Work Commission, che può imporre sanzioni ai datori di lavoro che violano la normativa.
A.L