La Commissione Europea, per meglio controllare lo sviluppo di Internet, ha pubblicato la lista delle piattaforme che dovranno rispettare le nuove regole per garantire il libero mercato nell’ambito del Digital Markets Act (DMA).
Il DMA, definito dalla presidenza francese del Consiglio Europeo “un testo innovativo per garantire una concorrenza leale nei mercati digitali”, è stato approvato dal Parlamento Europeo il 5 luglio 2022 insieme al Digital Services Act (DSA), il regolamento sui servizi digitali. La peculiarità del DMA è che si tratta di uno strumento normativo, che regola condotte e obblighi per le imprese prima che l’abuso avvenga.
Ora la Commissione Europea ha fatto un passo in più. Le nuove regole per le piattaforme online sono più chiare ed hanno lo scopo di mettere in discussione “il potere economico dei colossi del settore, offrendo più scelta ai consumatori e creando opportunità per le piccole società innovative”.
Le sei aziende finite nel mirino di Bruxelles sono: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook) e Microsoft. I gruppi operano in otto settori: le reti social (TikTok, Facebook, Instagram e LinkedIn), la condivisione di video (YouTube), il mondo pubblicitario (Google, Amazon, Meta) i servizi di intermediazione (Google Maps, Google Play, Google Shopping, Amazon Marketplace, App Store, Meta Marketplace), la comunicazione (WhatsApp e Messenger), i sistemi operativi (Google Android, iOS, Windows PC OS), i programmi di navigazione (Chrome e Safari) ed i motori di ricerca (Google Search).
Questi colossi, di cui ben cinque sono americani, sono stati individuati come gatekeeper seguendo due criteri: presentano una capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro ed un parco utenti a livello mensile di almeno 45 milioni di persone. Le aziende avranno sei mesi per adeguarsi alle nuove norme e, per esempio, non potranno più privilegiare i propri servizi ai danni di quelli offerti dalla concorrenza. Nel caso di non rispetto delle nuove regole, Bruxelles comminerà multe pari fino al 10% del giro d’affari annuo dei colossi.
L’Unione Europea diventa quindi la prima giurisdizione al mondo ad intervenire in modo così ampio nella regolamentazione dello sviluppo di Internet ed il commissario al mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato che “era ora che l’Europa stabilisse in anticipo le regole del gioco, per garantire che i mercati digitali siano equi e aperti”.
Le reazioni alle nuove regole nell’ambito del DMA sono state diverse. Se Microsoft ha accolto con favore la decisione della Commissione, TikTok è in disaccordo con Bruxelles ed Apple si è dichiarata preoccupata per i rischi alla privacy e alla sicurezza dei dati derivanti dal DMA. Secondo Google la nuova legge richiederà “di apportare diverse modifiche al modo in cui funzionano i loro prodotti e servizi”.
Mentre il DMA tratta il tema della libera concorrenza, il DSA vuole regolamentare i contenuti che circolano in rete. A questo proposito il commissario Breton ha dichiarato di voler avviare una campagna di educazione digitale nelle scuole, coinvolgendo i ministeri dell’Istruzione dei paesi membri dell’Unione. Infatti “ogni scuola dovrebbe avere un educatore o un insegnante con una formazione sul DSA […] per spiegare regole e diritti a famiglie e alunni”.
M.M.