Secondo il quotidiano economico russo Kommersant, Mosca starebbe valutando di legalizzare la pirateria informatica. La legge russa consente già al governo di autorizzare senza il consenso del titolare del brevetto l’uso di qualsiasi proprietà intellettuale in caso di emergenza relativa alla garanzia della difesa e della sicurezza dello stato, ma in questo caso il Cremlino potrebbe spingersi oltre.
Il governo russo ha lanciato l’idea di revocare le azioni legali contro le persone che utilizzano software pirata. Il progetto è contenuto in un documento del Ministero dello Sviluppo Economico russo chiamato Piano d’azione prioritario per garantire lo sviluppo dell’economia russa nelle condizioni di pressione delle sanzioni esterne. La proposta copre sia la responsabilità civile che quella penale e prevede che, mentre sono in vigore sanzioni, sarà consentito ottenere in modo pirata software per i quali non esistono alternative russe, senza correre rischi legali.
Le aziende occidentali potenzialmente interessate da questa svolta sono quelle che hanno drasticamente ridimensionato gli affari in Russia, sospendendo temporaneamente le vendite di prodotti e le licenze nel Paese.
L’obiettivo generale sembra quello di facilitare la transizione della Russia dalla dipendenza dai prodotti di società straniere alle soluzioni sviluppate all’interno del Paese.
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