Quello dello spettacolo è sicuramente uno tra i settori più colpiti dalle conseguenze sociali ed economiche della pandemia causata da Covid-19, proprio perché cinema e teatri sono stati immediatamente chiusi, e concerti e tante altre manifestazioni pubbliche sono stati immediatamente annullati, per evitare assembramenti di qualsiasi tipo.
Questo settore, infatti, è stato messo in ginocchio dalle chiusure e dalle limitazioni, con effetti pesanti su tutta la filiera produttiva dell’intrattenimento, per lo più costituita da lavoratori autonomi spesso poco tutelati o da imprese piccole e fragili. La chiusura di set, club e sale da concerti non ha, dunque, solo ricadute sulla scena culturale italiana, ma anche sulla vita quotidiana di migliaia e migliaia di lavoratori della musica e dello spettacolo, e sulle loro famiglie.
Per questo motivo, ad un anno esatto dall’arresto di queste attività, il 23 dello scorso mese, lavoratori del dietro le quinte, sceneggiatori, registi o semplicemente dipendenti di cinema e teatri sono scesi in 20 piazze italiane per manifestare il loro dissenso e la loro rabbia rispetto allo status quo, invocando la frase “Un anno senza eventi, un anno senza reddito”. Le iniziative principali si sono svolte a Roma, prima davanti al Teatro Argentina e poi a Montecitorio, a Milano, Napoli, Palermo, Bologna, Padova e in altre città che sentono la mancanza del calore e della partecipazione ad eventi di gruppo.
A promuovere la mobilitazione è stata una vasta rete di soggetti dell’attivismo nazionale e regionale relativo allo spettacolo dal vivo. La richiesta è stata quella di attuare una riforma strutturale, formale e fattuale del settore che possa tutelare realmente, non solo grandi enti e grandi aziende, ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori.
A favore di questi lavoratori ha scelto di intervenire un noto esponente del mondo dello spettacolo, particolarmente seguito da giovani adolescenti: Fedez. Il rapper, attraverso le sue storie su Instagram negli scorsi mesi, ha affermato di aver lanciato l’iniziativa “Scena Unita”, creando un vero e proprio fondo a supporto concreto “dei lavoratori senza i quali l’arte non può prendere forma”.
L’iniziativa è stata immediatamente sostenuta da Cesvi, Amazon Prime, Intesa Sanpaolo e tantissimi professioni ed artisti più fortunati che hanno scelto volontariamente di sostenere economicamente i migliaia di dipendenti che rendono possibili i loro spettacoli. Scena Unita ha raccolto grandi artisti della musica e dell’intrattenimento italiani oltre ad enti privati ed aziende, al fine di fornire un sostegno economico e una progettualità che portino a una ripartenza del settore. Con il patrocinio del Ministero per i beni culturali,insieme a “La Musica che gira” e “Music Innovation Hub”, il fondo segue precise linee guida messe a punto da un pool di esperti e di comitati tecnico-scientifici e si avvale dell’indispensabile supporto del tessuto industriale e d’impresa.
“Questo –ha detto Fedez- sicuramente non risolverà tutti i problemi che stanno affrontando, ma ci sembrava doveroso fare qualcosa. Sono sicuro che gli spettacoli dal vivo ricominceranno, però questo succederà solo unendo le forze e sostenendo questi lavoratori, che sono i pilastri di ogni show”.
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