Le istituzioni Ue hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole per rendere le campagne elettorali più trasparenti e resistenti alle interferenze a sette mesi dalle Europee. D’ora in avanti le Big Tech dovranno attenersi a questo nuovo insieme di regole.
Obiettivo primario della nuova regolamentazione è l’assoluta trasparenza. Le grandi piattaforme come Facebook, Instagram, Google e tante altre, dovranno etichettare in modo chiaro i contenuti di advertising politico, specificando chi li ha pagati, quanto li ha pagati e a quali elezioni si riferiscono.
La preoccupazione dei paesi del vecchio continente nasce ovviamente dalle elezioni europee in programma per l’anno prossimo. Anche considerando i progressi enormi compiuti dall’AI, la disinformazione è sempre in agguato, ed è necessario scongiurare tale rischio con delle norme condivise. Le trasgressioni potranno essere sanzionate fino al 6% del fatturato annuo.
Riguardo al contenuto, le recenti disposizioni impediranno ad entità di paesi terzi di promuovere pubblicità politica nell’Ue nei tre mesi precedenti un’elezione o un referendum. Sono anche vietati annunci politici che profilano le persone in base all’etnia, alla religione o all’orientamento sessuale. È inoltre prevista la creazione di un database che raccoglierà tutti gli annunci online di carattere politico, al fine di avere un archivio che permetta con più facilità di monitorare la situazione.
“Le nuove regole renderanno più difficile per gli attori stranieri diffondere disinformazione e interferire nei nostri processi liberi e democratici. Abbiamo anche assicurato un ambiente favorevole per la campagna transnazionale in tempo per le prossime elezioni del Parlamento europeo” – ha detto in una nota il deputato Sandro Gozi, che ha guidato il processo al Parlamento europeo.
Nelle prossime settimane proseguiranno i lavori a livello tecnico per definire i dettagli del nuovo regolamento. Una volta conclusi i lavori, l’accordo completo dovrà essere confermato da entrambe le istituzioni nella loro interezza e il testo dovrà essere messo a punto dai giuristi-linguisti prima dell’adozione formale.
In attesa di aggiornamenti, le parole di Vera Jourovà, vicepresidente per i Valori e la trasparenza, fanno emergere chiaramente gli intenti dell’UE in vista delle elezioni europee 2024. La donna ha affermato: “Le elezioni devono essere una competizione aperta, senza tecniche opache o interferenze. Le persone devono sapere perché vedono un annuncio, chi lo ha pagato, quanto e quali criteri di targeting sono stati utilizzati. Le nuove tecnologie dovrebbero essere strumenti per l’empowerment e il coinvolgimento dei cittadini, non per la confusione e la manipolazione”.
SF
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