È stato pubblicato da Istat il Report sulla dinamica demografica 2021, da cui emerge che i dati relativi a natalità e decessi risentono ancora degli effetti della pandemia di Covid-19.
Il numero totale dei decessi si mostra in discesa, pari a 709.035 (30mila in meno rispetto al 2020), e sembra riguardare tutto il territorio, mentre nel 2020 riguardava soprattutto il Nord Italia.
Il dato più preoccupante che emerge dal Report di Istat però riguarda un nuovo record storico in negativo per le nascite, che già nel 2020 avevano raggiunto un valore inferiore a quello record del 1918; ora si registra un deficit di 310mila unità.
Secondo quanto specificato da Istat, il numero dei nati della popolazione residente nel 2021 è di 399.431 persone: i nuovi nati non raggiungono quindi le 400mila unità, diminuendo dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% rispetto al 2008, anno di massimo relativo più recente.
La massima flessione (–13,4%, al Sud -15%) si registra fin da subito, a gennaio 2021, mentre a febbraio la diminuzione delle nascite è più contenuta (-4,8%). A marzo si osserva una lieve inversione di tendenza (+4,7%, al Sud +11,1%), che Istat attribuisce all’ “Illusoria impressione di superamento dell’emergenza percepita a maggio 2020”. La curva prosegue lievemente in positivo fino ai mesi di giugno e luglio (rispettivamente -5,7% e -5,5%).
La geografia del calo di nascite conferma il legame della diminuzione dei nati con la seconda ondata di Coronavirus, che ha interessato maggiormente il Centro – Sud: nel mese di giugno il maggior calo di nascite interessa il Centro (-8,0%) e il Sud (-7,5%), mentre nel mese di luglio l’Istat registra la più importante diminuzione nelle Isole(-8,4%).
Con il mese di agosto il calo in negativo comincia ad essere meno marcato, a novembre e dicembre la tendenza si inverte: negli ultimi mesi dell’anno si registra infatti un numero consistente di aumento dei nati rispetto agli stessi mesi del 2020 (rispettivamente +6,8% e +13,5%).