Secondo quanto indicato per legge, il Canone Rai è l’abbonamento radiotelevisivo italiano dovuto da chi è in possesso di un televisore o apparecchio dotato di sintonizzatore TV.
Sappiamo però che a breve il Canone Rai subirà un’importante rivoluzione. Dal 1° gennaio 2023 verrà tolto dalla bolletta della luce. Questo per ottemperare alle linee guida dell’Unione Europea in merito a mercato libero ed energia.
Questa novità ha dato il via a una serie di ipotesi sul nuovo metodo di riscossione. Non solo, ma da Palazzo Chigi sembra che qualcuno stia avvalorando la possibilità di includere in questa tassa anche gli smartphone e altri dispositivi multimediali.
“Per continuare a sostenere la RAI, anche dopo l’uscita del canone dalla bolletta elettrica, si starebbe pensando anche alla possibilità – ha spiegato il presidente della RAI, Carlo Fuortes – di un ampliamento del perimetro di applicazione del canone ai device multimediali, con opportuni accorgimenti”.
L’idea nascerebbe dalla convinzione che questi dispositivi permettono a qualunque utente, con una connessione dati attiva, di accedere alle trasmissioni televisive live e on demand tramite internet. Perciò, pur non essendo apparecchi atti alla ricezione delle trasmissioni tramite piattaforma terrestre e/o satellitare, permettono di vedere le programmazioni Rai. Questo attraverso l’app Rai Play o il sito Web ufficiale.
Ad ogni modo, lo stesso Fuortes ha anche chiarito quanto segue: “In realtà l’ampliamento del perimetro di applicazione del canone ai device multimediali interesserà una percentuale dell’utenza complessiva al momento piuttosto ridotta che non impatta sugli utenti perché non impatta nemmeno su Rai”.
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