“Lo scopo principale è quello di far capire alle persone che i temi del diritto all’informazione, fake news e tutela della privacy non sono per soli addetti ai lavori”. A dirlo è il professor Ruben Razzante, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e Lumsa di Roma, ideatore del nuovo portale www.dirittodellinformazione.it.
Si snoda in sei sezioni: libertà d’informazione, fake news, tutela della privacy, diffamazione, copyright e nuove frontiere dell’innovazione.
Qual è lo scopo principale?
Il portale vuole essere uno strumento di interazione tra utenti sul tema delle fake news e della qualità dell’informazione e vuole contribuire a fare chiarezza sui contenuti fuorvianti che viaggiano in Rete, segnalando casi significativi di disinformazione o, al contrario, esempi lodevoli di buone e illuminanti notizie. Vogliamo che le persone capiscano che sono temi importanti, che riguardano la vita di tutti i giorni.
In Italia esiste un dibattito costruttivo sul tema?
Negli ultimi due anni, si è parlato molto di fake news, ma in Italia non si riesce a fare un discorso serio e neutrale sul tema. Chi ne parla è solo perché è stato toccato da qualche episodio concreto e non riesce quindi a ad essere imparziale. Soprattutto la politica che pretende di introdurre censure per eliminare le notizie scomode. L’ultimo esempio è quello di Matteo Renzi che, come primo atto della sua nuova realtà politica – Italia Viva -, ha presentato una proposta di legge per una commissione di inchiesta contro le fake news pagata dai cittadini. Il suo scopo è dimostrare che ha perso il Referendum del dicembre 2016 per colpa delle fake e della diffamazione. Non serve questo, serve un vero dibattito e della vera informazione sul tema. Un’informazione che sia seria, costruttiva e soprattutto imparziale.
Chi può scrivere su questo portale?
Possono scrivere tutti. Gli articoli verranno poi valutati da me o da un team di persone che collaborano con il sito. Esiste anche un comitato scientifico del portale formato da rappresentanti delle istituzioni, del mondo delle professioni, delle associazioni e del circuito delle imprese di settore per testimoniare il valore dell’iniziativa con riferimento alla qualità dei contenuti in Rete.
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