L’indagine conoscitiva avviata dal Garante per la protezione dei dati personali è rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati, titolari del trattamento di dati personali, che hanno sede in Italia o offrono servizi in Italia.
Il Garante in una nota spiega che “è nota l’attività di diverse piattaforme di AI, le quali attraverso il webscraping raccolgono, per differenti usi, enormi quantità di dati anche personali pubblicati per specifiche finalità (cronaca, trasparenza amministrativa ecc.) all’interno di siti internet gestiti da soggetti pubblici e privati”.
In merito alla vicenda, già lo scorso marzo il Garante della privacy aveva bloccato l’utilizzo in Italia di ChatGPT, accusando la piattaforma dell’assenza di una base giuridica che giustificasse la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma.
L’invito del Garante, com’è possibile leggere nel comunicato stampa ufficiale, è diretto a tutte le associazioni di categoria interessate, alle associazioni di consumatori, ad esperti e a rappresentanti del mondo accademico affinché facciano pervenire opinioni sulle misure di sicurezza adottabili contro la raccolta di dati personali finalizzata all’addestramento degli algoritmi, all’indirizzo webscraping@gpdp.it, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso consultabile sul sito dell’Autorità.
A seguito dell’indagine conoscitiva l’Autorità si riserva di adottare provvedimenti, anche in via d’urgenza.
C.L.