Il 9 gennaio la legge Stanca sulla accessibilità digitale ha compiuto vent’anni. Due decenni nei quali la tecnologia ha cambiato e continua a cambiare il mondo e il modo in cui facciamo tutte le cose. Ecco perché diffondere la cultura dell’accessibilità non è più una possibilità, ma un dovere morale e una convenienza per tutti perché la tecnologia accessibile restituisce libertà e garantisce dignità alle persone con disabilità. È evidente che in questa nostra era tecnologica l’accessibilità digitale è essenziale per vivere e per far partecipare alla vita sociale le persone più deboli.
Per questo motivo, l’anniversario è una occasione utile per ricordare l’importanza di questa legge e le sue ricadute pratiche. L’accessibilità oggi è un principio di qualità, un aspetto essenziale della progettazione di un prodotto o di un servizio digitale e che deve essere parte integrante di ogni iniziativa, dalla progettazione alla realizzazione finale e di continua manutenzione in caso di aggiornamenti. È importante far capire a quante più persone possibili che sviluppare un prodotto o un servizio digitale a scopo di vendita o di divulgazione di informazioni ed escludere dalla fruizione una parte di potenziali clienti è sbagliato moralmente e anche praticamente perché si rischia di perdere clienti. È essenziale dimostrare che è decisivo garantire questo fondamentale diritto a chi ha difficoltà visive, uditive, cognitive. Inoltre, farlo produce un vantaggio per tutti: i prodotti e i servizi digitali accessibili sono più intuitivi e più facili da usare per chiunque. Di conseguenza, un prodotto o servizio accessibile fa bene anche al business, perché risponde non solo a un bisogno dei clienti con disabilità, ma di tutti i possibili clienti.
Sabato 28 giugno 2025 sarà una data importante per la tecnologia solidale in Italia. Da quel giorno in poi tutte le aziende, tranne le microimprese (che avranno comunque obblighi similari), dovranno rendere accessibile la loro presenza digitale, i loro prodotti e i servizi online. Quel giorno entrerà definitivamente in vigore operativa la direttiva Ue 2019/882, che disciplina i requisiti di accessibilità dei prodotti digitali.
Dal 2005 la norma è in vigore per le pubbliche amministrazioni e dal 2022 per le imprese con fatturato medio superiore a 500 milioni di euro nell’ultimo triennio. Tutti i principali soggetti con cui interagiamo quotidianamente devono già essere accessibili e tra poco più di un anno anche tutte le aziende, siano esse pubbliche o private.
L’Italia è stata la prima in Europa a sancire per legge il principio che un servizio digitale deve poter essere utilizzato da tutti, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche, sensoriali o cognitive.
C.T.
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