Non accadeva da circa 40 anni, precisamente dal 1981: redazione del New York Times “disertata” con interviste rinviate, fotografi a casa e appelli a non accedere a giochi online. Oltre 1000 tra giornalisti e fotoreporter non si sono presentati a lavoro e in centinaia hanno manifestato davanti alla sede, al grido di “New York Times walks out”. La causa dello stato di agitazione è lo stallo delle trattative contrattuali tra direzione e membri del sindacato sulle tematiche relative a retribuzione, pensioni e benefit.
Le tensioni si sono ampliate in una fase assai delicata che vede il Times integrare l’Athletic, un sito web sportivo acquistato per 550 milioni di dollari. L’azienda inoltre sta affrontando un clima economico delicato, a causa della riduzione di spesa degli inserzionisti. A ciò si aggiunge anche che l’investitore attivista ValueAct Capital Partners LP ha recentemente acquisito una quota significativa del Times, con l’intenzione di spingere l’azienda a commercializzare in modo più “aggressivo” i contenuti riservati agli abbonati.
Proteste, striscioni e urla sì, ma non interruzione dell’attività: il Times ha infatti dichiarato che, nonostante un’ampia quota di dipendenti abbiano programmato di non lavorare, l’azienda, con i suoi 1800 collaboratori in tutto il mondo, è “pronta a garantire il servizio senza interruzioni”. Inoltre, l’amministratore delegato Meredith Kopit Levien e il direttore Joseph Kahn hanno manifestato delusione: “È un’azione drastica e deludente”. Ma il sindacato, presieduto da Susan DeCarava è integerrimo: “Il Times è in buone condizioni finanziarie e noi pensiamo che il lavoro debba valere più di quello che offrono” (Il sindacato aveva chiesto un aumento medio del 5,5% nel 2023 e nel 2024, la compagnia aveva risposto invece con il 3%).
La parola “sciopero” era quasi sconosciuta ai giornalisti del New York Times: l’ultimo risale a oltre 40 anni fa quando i lavoratori si fermarono per sei ore e mezzo. Da allora il massimo della protesta era stato cinque anni fa, quando i giornalisti avevano lasciato l’edificio per venti minuti, in segno di protesta per i tagli alla redazione.
di Matteo Cotellessa
Giornalista Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione e Diritto europeo dell’informazione con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), fondatore del portale www.dirittodellinformazione