È stato pubblicato l’executive summary della “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026”, che traccia le linee guida per lo sviluppo dell’AI nel nostro paese per favorire lo sviluppo di un panorama nazionale che sia competitivo a livello globale ma anche che in linea con i valori e le normative europee.
Il piano è stato stilato dai 13 esperti nominati dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti. Questi costituiscono il Comitato di Coordinamento, in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
La strategia si articola in quattro aree di intervento: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione.
Per quanto riguarda la ricerca, Il documento strategico si articola intorno a tre principali obiettivi: investire nella ricerca scientifica fondazionale sull’AI, valorizzare la ricerca applicata dell’AI e supportare i processi amministrativi attraverso le tecnologie dell’AI.
Per raggiungere tali obiettivi, vengono delineate azioni concrete, tra cui il consolidamento dell’ecosistema italiano della ricerca, il trattenimento e l’attrazione di talenti, lo sviluppo di Large Multimodal Model (LMM) italiani e l’implementazione di progetti interdisciplinari per il benessere sociale. Inoltre, si sottolinea l’importanza di finanziare la ricerca fondazionale e blue-sky per l’AI di prossima generazione e di potenziare le collaborazioni internazionali nel campo dell’AI.
Per la Pubblica Amministrazione, i punti specifici riguardanti l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale sono due.
Il primo punto riguarda il potenziamento dei processi amministrativi attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’AI. Per farlo, si propone di finanziare alcuni progetti sperimentali su scala nazionale e di supportare le singole amministrazioni nel loro sviluppo di soluzioni di AI.
Il secondo punto si concentra sulla fruizione dei servizi offerti dalla PA da parte dei cittadini e delle imprese, agevolando l’accesso ai servizi offerti dalla PA mediante l’introduzione di soluzioni e tecnologie basate sull’AI, garantendo un’esperienza utente ottimale, la tutela della privacy e la trasparenza dei processi.
Le raccomandazioni per le imprese si articolano in due obiettivi principali. La prima raccomandazione è di individuare e soddisfare i bisogni di innovazione delle imprese italiane, finanziando e supportando un ecosistema focalizzato sull’AI che potenzi l’eccellenza attraverso soluzioni tecnologiche che ne valorizzino le caratteristiche distintive.
La seconda raccomandazione è di sostenere il settore italiano delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), promuovendone il ruolo abilitante nella definizione di nuove applicazioni di AI. Questo includerebbe iniziative che rispondono alle esigenze di innovazione delle imprese, l’aumento delle opportunità di finanziamento per lo sviluppo di nuove iniziative di AI e il potenziamento dell’ecosistema delle start-up nel settore, anche attraverso l’attrazione di investimenti pubblici e privati.
Per quanto riguarda la formazione, gli esperti ne evidenziano l’importanza sia a livello universitario che scolastico.
Per l’università, si propone di promuovere una formazione diffusa sull’AI per rispondere alla crescente domanda di nuove competenze nel mondo del lavoro e nella società, adottando un approccio trasversale e interdisciplinare. Si suggerisce anche di consolidare la formazione specialistica sull’AI nei percorsi accademici orientati verso profili tecnici e di ricerca, come ad esempio il Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale.
Per le scuole, si raccomanda di implementare percorsi educativi sull’AI per preparare le nuove generazioni a un utilizzo attento e consapevole delle nuove tecnologie. Si propone inoltre di sviluppare iniziative di divulgazione mirate per sensibilizzare e coinvolgere la società italiana nella rivoluzione dell’AI.
MT