Sono giorni ormai che si discute della validità e della sicurezza del vaccino AstraZeneca, a seguito del quale, secondo fatti però privi di riscontri scientifici, diverse persone hanno perso la vita.
L’interrogativo lascia i cittadini intimoriti, molti hanno cancellato la loro richiesta di vaccinazione ed un intero lotto è strato sequestrato.
Il vaccino AstraZeneca continua quindi a far parlare di sé e suscita grandi preoccupazioni: un insegnante di Bologna, una di Napoli e due siciliani sono morti in seguito alla somministrazione della prima dose e dunque affiorano dubbi e incertezze.
Come spiegano gli esperti, si tratta di casi infinitesimali sul piano percentuale se paragonati ai milioni di vaccinati in tutta Europa, ma è comunque un dato che non può essere trascurato: delle persone stanno morendo e questa volta non per il virus; altre ancora stanno avendo reazioni eccessive, febbre troppo alta, vomito e difficoltà respiratorie.
E’ necessario quindi tenere sotto controllo la situazione ed agire quanto prima, come in alcuni paesi è stato fatto ritirando dei lotti di vaccino AstraZeneca, per comprimere l’inevitabile effetto psicosi.
In questo quadro emergenziale, infatti, entrano in gioco fattori psicologici non da poco: in primo luogo la situazione del Covid che comincia a pesare, la pressione mediatica che controlla l’informazione e che, non sempre, propone notizie validate ed in ultima analisi il sospetto dell’inefficacia dei vaccini verso le varianti.
Risultato, panico generale e passaparola negativo.
L’agenzia europea del farmaco ha però smentito ogni prova di collegamento tra le iniezioni del vaccino ed i decessi verificatesi: scelta politica o realtà dei fatti? In ballo c’è troppo, questo si sa, ma la tutela dei cittadini deve essere garantita in ogni caso.
La paura, inevitabile e comprensibile, è che le sperimentazioni siano state condotte troppo in fretta senza considerare il piano della sicurezza e che a farne le spese oggi debbano essere i cittadini.
Sul versante opposto invece, notizie positive arrivano dalla Commissione Europea che, dopo il parere positivo dell’Ema, ha rilasciato l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino monodose “Johnson&Johnson”, quarto vaccino utilizzato ad oggi nell’Unione Europea.
Resta il fatto, vaccino più o vaccino meno, che il dibattito non si ferma e che la paura aumenta. E’ qui che entra in gioco, o per lo meno dovrebbe, una comunicazione chiara e trasparente da parte delle Istituzioni, volta a rassicurare i cittadini, spronandoli alla vaccinazione. E ci riferiamo soprattutto alle fasce più fragili e a rischio, anche per ragioni d’età.
La segretezza e la mancata trasparenza altro non fanno che alimentare dubbi ed incertezze, portando così con sé un’unica conseguenza: l’annullamento massiccio delle richieste di vaccinazione.
Get real time update about this post categories directly on your device, subscribe now.