A partire dalla seconda metà dell’anno, come stabilito dalla Legge 30 dicembre 2021 numero 234, contenente il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024”, avverrà un cambio di rotta in tema previdenziale: il passaggio dall’Inpgi all’Inps e, pertanto, le funzioni previdenziali attualmente gestite dal primo istituto saranno trasferite al secondo. In altri termini, l’Istituto nazionale della previdenza sociale andrà ad assorbire la cassa previdenziale dei giornalisti (professionisti, pubblicisti e praticanti iscritti all’Albo negli appositi elenchi e registri, titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica). Rimarrà però in carico all’Inpgi la Gestione Separata (Inpgi2), destinata a coloro che esercitano attività giornalistica in forma autonoma, ovvero senza vincolo di subordinazione, o nella forma della collaborazione coordinata e continuativa (vedi anche https://dirittodellinformazione.it/rapporto-lavoro-giornalistico/ sulla qualificazione del rapporto di lavoro giornalistico).
Si tratta, come si può ben comprendere, di una novità di non poco conto per i giornalisti pensionati o beneficiari di disoccupazione o cassa integrazione, dal momento che sarà l’Inps il sostituto d’imposta da indicare nella dichiarazione dei redditi. Tale indicazione, con codice fiscale 80078750587, sarà necessaria sia in caso di presentazione del modello 730 precompilato sia in caso di invio della dichiarazione ordinaria tramite CAF o altri intermediari, e sia ancora in caso di trasmissione prima del 1° luglio. Questa novità non andrà però ad impattare soltanto sulla dichiarazione dei redditi, ma anche sulle procedure per il riconoscimento di disoccupazione e cassa integrazione per i giornalisti dipendenti. Passato lo “scoglio” del 1° luglio 2022, si applicheranno le regole Inpgi fino al 31 dicembre 2021. Da quella data, diventeranno operative, anche per i giornalisti, le regole generali previste per gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.
di Matteo Cotellessa
Giornalista Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione e Diritto europeo dell’informazione con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), fondatore del portale www.dirittodellinformazione.it
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