Negli ultimi anni l’AI sta compiendo enormi progressi in molteplici settori, e, nell’ultima settimana, giungono sorprendenti risultati dal settore farmaceutico.
Ad Hong Kong, infatti, la società biotecnologica Insilico Medicine ha iniziato a sperimentare sugli uomini un farmaco scoperto e progettato interamente dall’AI, la cui sigla nominativa è “INS018_055”. Nello specifico, il farmaco è stato somministrato ad un paziente cinese che soffre di una complicata condizione medica, la fibrosi polmonare idiopatica. Questa malattia, se non adeguatamente trattata, può portare alla morte nel giro di settimane. I farmaci che fino ad ora erano stati utilizzati davano sollievo al paziente ma non riuscivano totalmente a risolvere il problema. In aggiunta, la loro assunzione comportava scomodi effetti collaterali.
Ecco che allora, in questo complicato quadro clinico, si inserisce come possibile soluzione il farmaco ideato dall’AI. Ovviamente, prima di arrivare alla somministrazione, è stato necessario passare per una sperimentazione durata anni e che si distingue in due fasi.
La prima fase ha avuto l’obiettivo di testare la presenza di effetti collaterali. Il test è stato effettuato su dei volontari sani. I risultati sono stati positivi, dimostrando un livello di sicurezza e tollerabilità sui soggetti partecipanti.
La seconda fase ha invece posto l’attenzione sia sulla effettiva capacità del farmaco di curare le problematiche per cui è stato progettato sia sulla dose necessaria da somministrare ai pazienti. Il farmaco si trova ancora oggi in questa fase, venendo utilizzato su un numero selezionato di malati, come l’uomo cinese citato poco fa. Se la sperimentazione dovesse continuare a restituire riscontri positivi, il suo utilizzo verrà gradualmente esteso a un numero sempre maggiore di persone.
Il caso di Insilico Medicine è ancora qualcosa di molto raro nel mondo della medicina ma è indice del fatto che, con i dovuti tempi e la dovuta attenzione, il potenziale dell’AI nel mondo della farmaceutica sta iniziando a essere sempre più preso in considerazione, poiché avrebbe ricadute positive sia sul tempo di scoperta dei farmaci, che verrebbe addirittura dimezzato, sia sui costi di immissione degli stessi nel mercato.
SF