La tecnologia è ormai una parte integrante della nostra vita quotidiana che interagisce con gli esseri umani e influenza le persone, la società e l’economia. Questo vale per tutti i settori, e quello delle risorse umane è sicuramente uno dei settori più colpiti sia dal punto di vista tecnologico, che sul piano umano, culturale e sociale. Stiamo infatti assistendo a una trasformazione radicale del mondo del lavoro che coinvolge tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, e le persone che ne fanno parte.
Da un lato, c’è la rapida evoluzione della tecnologia e dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI), che possono diventare validi alleati se compresi e integrati alle pratiche già esistenti; dall’altro lato, ci sono nuovi bilanciamenti necessari come quello tra vita lavorativa e privata, soprattutto tra le nuove generazioni che sono sempre meno disposte ad accettare processi obsoleti e sistemi organizzativi gerarchici.
Gli esperti di risorse umane si confrontano con una serie di interrogativi e questioni. Oggi le aziende si trovano a confrontarsi con una nuova generazione che ha esigenze e aspettative diverse, è attenta a questioni etiche, sociali e ambientali e abituata a porre domande al prossimo. In un periodo storico estremamente complesso con un’alta inflazione e un sistema salariale inadeguato a sostenere il costo della vita elevato, si producono spesso fenomeni come la fuga di cervelli, l’incapacità delle imprese di trovare e trattenere talenti e la stanchezza per la speranza, nota come “Hope Fatigue”.
La retention delle persone è indubbiamente un tema centrale nelle aziende. Durante una recente tavola rotonda dal titolo “Talent Intelligence”, le aziende hanno discusso delle nuove tendenze nel mondo delle risorse umane e del rapporto tra dati, intelligenza artificiale e persone. Sono emerse alcune priorità che rappresentano un punto di partenza per una presa di coscienza da parte di tutte le parti coinvolte. Il dialogo, sebbene importante e potenzialmente fruttuoso, deve essere accompagnato da azioni concrete che abbiano un effetto sulle persone.
Una responsabilità fondamentale delle HR è creare ambienti di lavoro sicuri e accoglienti. L’ascolto delle persone è un aspetto cruciale che è strettamente legato alla cosiddetta “psychological safety”. Le HR devono creare ambienti di lavoro che incentivino il benessere dei dipendenti e adottare politiche che incoraggino la libera condivisione di idee e pensieri. Un esempio di strumento utile in questo contesto sono le survey di clima interne, che permettono di estrapolare i desideri più ricorrenti.
Partendo da questa premessa, un importante interrogativo è come proteggere e valorizzare il patrimonio umano e i talenti. In questo contesto, la tecnologia offre supporto grazie all’analisi delle persone (people analytics). Raccogliere e analizzare dati attivi e passivi, creare e somministrare sondaggi sul clima aziendale per ottenere dati qualitativi e quantitativi sull’esperienza e i sentimenti dei dipendenti può fornire ai professionisti delle risorse umane e ai CEO una mappa dettagliata da tradurre in azioni strategiche e nuove opportunità di lavoro e interazione.
La tecnologia, inclusa l’intelligenza artificiale, può aiutare a promuovere l’ascolto dei talenti, individuare bisogni e comprendere le necessità di un’organizzazione.
(C.D.G.)